PROCESSIONE CORPUS DOMINI – UP 45 COLLEGNO
PARTENZA
MADONNA DEI POVERI
Dopo la S.Messa, avvio della Processione.
I TAPPA Antony/De Amicis
BEATA VERGINE CONSOLATA
Dal Vangelo secondo Giovanni ( 6, 1-13)
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini.
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
I discepoli non sanno come affrontare la responsabilità di tutta quella folla affamata: la soluzione del problema ancora una volta è in Gesù che prepara un banchetto, prende i pani,rende grazie e li distribuisce. Si portano via dodici ceste piene di pane avanzato: è la preoccupazione che nessuno sia lasciato senza il nutrimento che sazia la fame dell'uomo.
La famiglia cristiana come i discepoli, è in difficoltà nell'affrontare l'attuale contesto storico dominato dall’individualismo, dall’egoismo e dall’egocentrismo, ma ponendosi alla scuola dell’Eucaristia potrà trasformare la vita familiare in un altare vivente del banchetto eucaristico, sperimentare la misericordia divina, ascoltare la Parola di Dio ed essere pane spezzato per gli altri.
Nell'Eucaristia tutti gli aspetti della vita, in particolare i sacrifici quotidiani, il dolore, le pene della famiglia diventano offerta e partecipazione al sacrificio di Gesù che si rinnova per noi Questa è la "Chiesa domestica" che sa condividere la fede con la testimonianza, con l'accoglienza, con l'apertura agli altri, che sa fare le cose di tutti i giorni mettendo in tutto il lievito e il sale della fede.
Preghiera
Preghiamo affinché le nostre famiglie sappiano essere piccole chiese domestiche, aperte alla vita nascente e le nuove generazioni trovino nei genitori esempi di vita cristiana, attente ai bisogni del prossimo e capaci di condivisione e amore reciproco.
Proposta di canto: Come nessun altro
II TAPPA Fermi
SAN LORENZO
Dal Vangelo secondo Marco (3, 31-35)
Gli dissero: “ Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e ti cercano”
Gesù rispose loro: “ Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”
Poi: “Chiunque fa la volontà di DIO, è mio fratello, mia sorella, mia madre”.
Gesù, un po' ci stupisce e scandalizza con queste parole, ma se riflettiamo sulla storia, prima del popolo ebraico e in seguito del cristianesimo, il tutto si chiarisce: nel Primo Testamento scopriamo come Dio si rivela, si fa conoscere in una storia di relazione, un'alleanza, un appello gratuito per una risposta libera. Il secondo Testamento parla di una nuova alleanza e introduce una novità inaudita:non solo Dio entra in relazione con l'uomo, ma si egli stesso si fa uomo.
Incarnazione e Pasqua dicono tutta l'implicazione che Dio ha deciso di avere con noi, nel figlio divenuto umano. E Gesù spiega la finalità: “Perche' tutti siano una cosa sola.....”
A noi sembra che Gesù, in questo brano, non pensi assolutamente di escludere i suoi parenti ma voglia ampliare la relazione con Dio a tutti gli uomini disponibili a dare risposta positiva alla sua proposta di sentirci, mediante Cristo, tutti figli dell'unico Padre che ama immensamente il mondo.
E noi Crediamo che ogni cristiano, ogni famiglia siano chiamati a cercare di stabilire con gli altri, anche al di fuori di parenti o cerchia di amici, relazioni basate sull'amore e sull'attenzione ai bisogni di ogni persona.
III TAPPA F.lli Cervi
SAN GIUSEPPE
Dal Vangelo secondo Matteo (13, 55)
“ Non è costui il figlio del falegname?”…
Dal Libro della Genesi (Gen 1, 27-28; 2, 15)
Dio creò l'uomo a sua immagine;a immagine di Dio lo creò;maschio e femmina li creò.
Dio li benedisse e disse loro:«Siate fecondi e moltiplicatevi,riempite la terra;soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente,che striscia sulla terra»5 Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.
Commento
La Sacra Famiglia di Nazaret è il modello che possiamo vivere e proporre come luogo dove famiglia e lavoro sono profondamente uniti. Nazaret ci ricorda che il Figlio di Dio si è unito a ogni uomo perchè ha lavorato con mani d’uomo.
Gesù ritorna al suo paese, a Nazaret, parla nella sinagoga, tale fu lo stupore dei suoi paesani per la sua sapienza che la domanda che si pongono è : «Non è costui il figlio del falegname?» .
Gesù entra nella nostra storia, viene in mezzo a noi, nascendo da Maria per opera di Dio, ma con la presenza di san Giuseppe, il padre che lo custodisce e gli insegna anche il suo lavoro. Gesù nasce e vive in una famiglia, nella santa Famiglia, imparando da san Giuseppeil mestiere del falegname, nella bottega di Nazaret, condividendo con lui l’impegno, la fatica, la soddisfazione e anche le difficoltà di ogni giorno.
Questo ci richiama alla dignità e all’importanza del lavoro. Il libro della Genesi narra che Dio creò l’uomo e la donna affidando loro il compito di riempire la terra e soggiogarla, che non significa sfruttarla, ma coltivarla e custodirla, averne cura con la propria opera . Il lavoro fa parte del piano di amore di Dio; noi siamo chiamati a coltivare e custodire tutti i beni della creazione e in questo modo partecipiamo all’opera della creazione! Il lavoro è un elemento fondamentale per la dignità di una persona.
Preghiere
Signore Gesù, tu che sei figlio del falegname di Nazaret, e prima di essere un profeta sei stato anche un lavoratore nella bottega di tuo Padre, donaci occhi e cuore attenti al mondo del lavoro. Preghiamo: ASCOLTACI SIGNORE
Fa’ che come cristiani ci impegniamo ad umanizzare il luogo di lavoro perché sia possibile una vita buona e dignitosa per ciascuno. Preghiamo ASCOLTACI SIGNORE
Signore, dona a coloro che hanno responsabilità di governo la capacità di mettere al primo posto il bene comune,per costruire un mondo più giusto e una società più fraterna. Preghiamo ASCOLTACI SIGNORE
Maria, madre di Gesù, ti affidiamo tutti gli uomini e le donne che in questo periodo di crisi hanno perso il lavoro,fa’ che non venga meno il coraggio e la forza per affrontare con dignità questo momento di difficoltà. Preghiamo ASCOLTACI SIGNORE
IV TAPPA v.Torino
SANTA CHIARA
Dal libro della Genesi (Gen 2, 21-24)
Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo. Allora l'uomo disse:
«Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall'uomo è stata tolta». Per questo l'uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi (10,16-17).
Il pane che noi spezziamo, non è forse comunione con il corpo di Cristo? Poiché c'è un solo pane, noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo: tutti infatti partecipiamo dell'unico pane.
Commento
La famiglia è da sempre nel piano di Dio, desiderata come prolungamento del suo amore e come espressione della sua unità (una sola carne) nella diversità dell’uomo e della donna, complementari tra di loro. Il vero amore unisce sempre, e fa vedere la diversità come risposta ai propri bisogni, poiché “l’altro ha ciò che manca a me e io ciò che manca a lui”. La vera gioia deriva dalla comunione, non dalla solitudine.
L’unione che ne deriva è così forte da far considerare l’altro come parte di sé, “carne della mia carne e ossa delle mie ossa”, con tutta la compassione che questo comporta; nel matrimonio i due diventano “una sola carne”.
L’Eucaristia può, deve essere nutrimento per l’unione della coppia e della famiglia, poiché mangiando un solo pane (Gesù Cristo) i coniugi si nutrono di un unico amore: la comunione al corpo di Cristo corrobora l’unione dei cuori, poiché amano l’unico Signore. Lo Spirito Santo che unisce Cristo alla sua Chiesa rafforzi anche l’unione delle nostre famiglie nella carità.
Preghiere
Diciamo insieme: Ascoltaci Signore
Per i giovani che si stanno preparando a celebrare il Matrimonio e per tutti coloro che Dio chiama ad altre scelte di vita, preghiamo:
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Ascoltaci Signore
Per i giovani e i fidanzati: riconoscenti per il dono e la bellezza dell'amore, si preparino a costruire la loro famiglia secondo la parola del Vangelo, preghiamo.
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Ascoltaci Signore
Perché lo Spirito Santo rinnovi in tutti gli sposi qui presenti la grazia del sacramento, preghiamo.
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Ascoltaci Signore
Per la società civile: riconosca e sostenga la dignità e i valori della famiglia,
e aiuti gli sposi a svolgere il loro compito di educatori. Preghiamo.
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Ascoltaci Signore
Per la santa Chiesa di Dio: esprima al suo interno e nei rapporti con il mondo il volto di una vera famiglia, che sa amare, donare, perdonare. Preghiamo.
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Ascoltaci Signore
Effondi, Signore, su tutti gli sposi presenti, lo Spirito del tuo amore, perché diventino un cuore solo e un'anima sola: nulla separi questi sposi che tu hai unito, e, ricolmati della tua benedizione, nulla li affligga.
Per Cristo nostro Signore.
ARRIVO
SAN MASSIMO
PREGHIERA
Sono qui, davanti a Te Signore.
Ti guardo presente in questo pezzo di pane.
Desidero che questo tempo sia per Te, in ascolto di Te: fammi la grazia del silenzio, come spazio della mia vita per valorizzare sempre più il grande dono della famiglia, luogo di affetti, gioie e difficoltà. Accetta le mie debolezze nell'essere Tuo testimone, in famiglia, al lavoro, nella realtà di ogni giorno.
Quale grande amore hai per me, Signore,
e desideri una sola cosa:
che io ti ami con la mia vita, impegnandomi per i miei fratelli, condividendo con loro il mio cammino di uomo e di cristiano, ponendo attenzione a ciò che tu hai creato e ai valori che tu hai testimoniato con la tua vita.
Nell’Eucarestia Ti doni a me, segno del Tuo immenso amore per ciascuno dei tuoi Figli.
Fa’ o Signore che questo momento di adorazione
si prolunghi nella quotidianità della mia vita,
per rendermi capace di una più forte solidarietà
da promuovere con e fra le Famiglie
e per riconoscerti e contemplarti nei volti di coloro
che ogni giorno mi doni di incontrare.
BENEDIZIONE
Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa' che adoriamo
con viva fede il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue,
per sentire sempre in noi i benefici della redenzione.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. Amen.
Il popolo conclude con questa acclamazione:
Dio sia benedetto.
Benedetto il suo santo nome.
Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero uomo. Benedetto il nome di Gesù.
Benedetto il suo sacratissimo Cuore.
Benedetto il suo preziosissimo Sangue.
Benedetto Gesù nel Santissimo Sacramento dell’altare. Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.
Benedetta la gran Madre di Dio Maria Santissima. Benedetta la sua santa e immacolata Concezione. Benedetta la sua gloriosa Assunzione.
Benedetto il nome di Maria Vergine e Madre. Benedetto San Giuseppe suo castissimo sposo. Benedetto Dio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.