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Nella lettera pastorale del nostro Vescovo Cesare “L’amore più grande” ho trovato un riferimento in più per motivare l’invito aperto, e qui riportato, per le nostre comunità dell’unità pastorale.

Il Vescovo Cesare scrive: “Per la catechesi a ragazzi disabili resta determinante la viva partecipazione degli interessati. Non possiamo però accettare che nella scuola siano presenti tanti ragazzi disabili e in parrocchia ce ne siano pochissimi. Occorre dunque offrire alle famiglie di questi ragazzi le opportune informazioni e proposte, per non tener fuori dalla catechesi i loro figli”.

A partire da questa sollecitazione impegniamoci tutti a costruire delle comunità più aperte all’accoglienza di quanti vivono difficoltà e disagi, in particolare chi ha competenze o esperienze da poter donare agli altri.

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Carissimi,

oggi sempre più si sente parlare d’integrazione ed inclusione delle persone disabili, un processo che per essere veramente attuato necessita di un cambiamento dell’atteggiamento culturale; occorre che vi siano percorsi di sensibilizzazione ed esempi di vera integrazione perché l’intera comunità acquisisca la consapevolezza del vissuto dell’altro.

La vita di fede può essere una grande risorsa per la persona disabile o ammalata, questa convinzione profonda è un invito a creare momenti di spiritualità, dove, come affermava mons. Novarese:

«L’ammalato può diventare buon samaritano per i sani, maestro di spiritualità per i sani», una metafora per dirci che tutti, in qualsiasi condizione, possono essere dono di sé agli altri.

Ecco la proposta che rivolgiamo a te.

All’interno della nostra Unità Pastorale e della Città di Collegno formare una commissione dove l’attenzione agli ambiti in cui la salute mostra la sua fragilità, le ferite che le persone soffrono e la cura che siamo chiamati ad offrire, è certamente il punto focale del progetto.

La commissione sarà composta da persone che volontariamente mettono in campo le proprie competenze professionali ed esperienze necessarie ad essere riferimento per persone disabili, referenti e parrocchie che intendano intraprendere e proporre percorsi ed esperienze di crescita spirituale e di vita di gruppo, operando in un lavoro di rete con gli uffici pastorali della Salute, catechistico, dello sport e tempo libero, e in particolare con il settore per la catechesi delle persone disabili della Diocesi di Torino. 

Obiettivi

  • Progettare e sviluppare iniziative specificatamente rivolte alla formazione degli operatori pastorali; realizzare specifici percorsi di inclusione e superamento dei pregiudizi, anche tramite attività che dovranno promuovere e testimoniare le capacità e le potenzialità delle persone disabili. Persona disabile: da soggetto passivo a protagonista nella comunità.
  • Progettare percorsi di inclusione delle persone disabili nelle comunità di appartenenza.
  • Dialogo con il mondo della disabilità
  • Coinvolgere le persone disabili … genitori con figli disabili, insegnanti, disabili adulti, cercando di raccogliere osservazioni e consigli che ci permetteranno di fare “pastorale” nel modo migliore.

Collegno, Settembre 2014