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Via le barriere, quelle architettoniche e non solo, per vivere il più possibile una esperienza di comunità parrocchiale accogliente che valorizza ogni fascia di età e ogni abilità. È la sfida che la parrocchia San Massimo di Collegno rilancia con tutta l’Unità pastorale 45 con un pomeriggio di festa e riflessione sabato 13 febbraio.

Con l’inaugurazione dell’«oratorio accessibile» grazie alla realizzazione di uno scivolo in chiesa, di un ascensore che collega la sacrestia ai vari locali parrocchiali e agli spazi per il gioco, e alla recente istituzione di tre parcheggi per disabili davanti alla rampa di accesso alla chiesa, partiranno anche i «Sabati aggregativi» per favorire un’accoglienza fatta di relazioni, conoscenza, amicizia. «Dopo l’obiettivo di abbattere le barriere architettoniche – spiega il parroco di San Massimo, don Claudio Campa – un impegno costante e consistente anche dal punto di vista economico che ci ha portato ad avere oggi strutture che consentiranno a coloro che hanno ridotte capacità motorie la piena accessibilità per realizzare una parrocchia aperta a tutti, ora partono anche i ‘Sabati aggregativi’ con cadenza mensile. Si tratta di un’idea nata nella Commissione pastorale della disabilità dell’Up 45 che si è costituita a settembre 2014 con l’obiettivo di favorire l’integrazione delle persone disabili nel contesto sociale con una particolare attenzione alla costruzione di percorsi di integrazione nella vita delle parrocchie. Un’occasione per sensibilizzare tutta la collettività a guardare alla disabilità come a un aspetto della società». In particolare i «Sabati aggregativi» saranno un’occasione di conoscenza tra i ragazzi disabili e i giovani. «Immaginiamo – prosegue don Campa – che chi spinge la carrozzina, o cammina a fianco sia un giovane, in questa scena è possibile toccare con mano una relazione forte, la capacità di esprimersi insieme con gli altri. Tutto questo implica un coinvolgimento fatto di tante sinergie e contatti. Implica di vivere le differenze reciproche insieme, e fare di questo presupposto, il punto di partenza di ogni ‘fare’: ‘un fare con’. È un’occasione di ascolto verso le famiglie con persone disabili». Il primo «Sabato aggregativo», il 13 febbraio prevede a partire dalle 16.30 un primo momento di accoglienza in oratorio con «Giochiamo con in sensi» a cura degli animatori cui seguirà uno spazio dedicato allo sport. Si inizierà con il «Tennis Tavolo» con la presenza di Patrizia Saccà: personaggio dello sport italiano e mondiale paralimpico è impegnata ad avvicinare i ragazzi all’attività motoria e regalare a persone in carrozzina uno svago e nuove possibilità. Seguirà un intervento su «Disabilità e attività motorie» con Massimiliano Gollin ricercatore all’Istituto Superiore di Scienze Motorie dell’Università di Torino e proiezioni di giochi paralimpici a cura del dottor Giovanni Selvaggi. Alle 18 la celebrazione della Messa con un interprete della lingua dei segni e alle 19.15 il taglio del nastro per l’inaugurazione vera e propria dell’ «oratorio senza barriere» con il sindaco di Collegno Francesco Casciano, don Marco Brunetti direttore dell’Ufficio di Pastorale della Salute, tra i promotori del Tavolo diocesano per la disabilità, e neo-nominato vescovo di Alba, il moderatore dell’Up, padre Salesio Sebold. Alle 19.30 ancora «work cafè» sul tema «La disabilità fra esperienze e riflessioni» con apericena. Sono previsti vari stand su «Il limite che non limita: esperienze di gruppo» con un animatore del Gruppo del Sabato della parrocchia di Sant’Alfonso di Torino, «Voci dalla Piccola Casa della Divina Provvidenza» con suor Maria Teresa Materia e Teresina, Quando la disabilità comporta disagio, isolamento, emarginazione per il singolo e per i familiari» con il dottor Romeo Specchia psicologo e psicoterapeuta, «Capaci di questo…» con «l’otto con» della società Canottieri di Torino. Otto ragazzi con patologie mentali che hanno partecipato a una gara internazionale di canottaggio ad Amsterdam. La serata si concluderà con canti e con lo spettacolo musicale su Peter Pan a cura del gruppo Rangers. «Musica, festa, parole – conclude don Claudio – per un pomeriggio che non vuole essere un momento isolato, ma la tappa di un percorso che continua e che con spazi più accessibili e nuove occasioni di confronto e amicizia desidera coinvolgere sempre più persone e contribure in tutti a dar vita a un nuovo sguardo sul mondo della disabilità». 

Federica BELLO