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Venerdì 14 tra le migliaia di pellegrini anche i fidanzati torinesi all’incontro con il papa

L’invito di Francesco a non aver paura di una scelta definitiva che costruisce il futuro della comunità

Mons. Vincenzo Paglia snocciola con dovizia le cifre dei fidanzati accorsi a Roma per festeggiare in modo insolito San Valentino, incontrando Papa Francesco: 25 mila da 30 paesi. Il Papa stupisce tutti regalando un cuscinetto porta fedi che i fidanzati sventolano mentre Francesco raggiunge il palco allestito in piazza San Pietro: «è la carezza del Papa» sottolinea mons. Paglia. Dalle 11 si alternano musica e testimonianze, letture e danze mentre il sole trionfa dopo giorni di pioggia. Emozionante l’esecuzione di «Vorrei incontrarti fra cent’anni » (Ron) con una sapiente orchestrazione d’archi e «A te» (Jovanotti) con piano solo. Una metafora vivida scelta da mons. Paglia per suggerire il titolo dell’incontro «La gioia del sì per sempre» è il colonnato del Bernini: «non è liquido, ma solido e forte!». Non esita a sollecitare nuove politiche familiari, troppi giovani sono disoccupati: «edificare famiglie sin da giovani è un’impareggiabile ricchezza ». Ecco la prima risposta alle domande in preparazione al Sinodo, «rispondere con entusiasmo alla bellezza della famiglia». Per Papa Francesco si sceglie il modello di domanda e risposta sperimentato a Milano con Benedetto XVI. «Le domande mi sono state mandate in anticipo per riflettere e per dare una risposta più solida». La prima domanda è in spagnolo, la promessa di fedeltà eterna appare una richiesta esigente, quasi impossibile. «Oggi in tanti hanno paura di una scelta definitiva. L’amore è relazione, una realtà che cresce, una casa che si costruisce insieme sulla roccia dell’amore che viene da Dio». Il Papa ripete più volte alcune parole chiave «affetto, aiuto, speranza, sostegno», poi fa ripetere più volte «dacci il nostro amore quotidiano», l’amore quotidiano degli sposi è il pane dell’anima.Seconda domanda da una coppa della Ciociaria, focalizzata sulla spiritualità del quotidiano e su quelle parole pronunciate già il 26 ottobre per il pellegrinaggio delle famiglie. «Permesso ». «Ti piace se facciamo così?» Saper entrare con cortesia nella vita degli altri, la cortesia conserva l’amore. «Grazie». L’altra persona è un dono di Dio e ai doni di Dio si dice grazie. «Scusa». «Alzi la mano chi nella vita non ha mai fatto errori».Invita ancora a non finire mai la giornata senza chiedersi perdono «altrimenti quello che hai dentro diventa freddo e duro, il giorno dopo è più difficile da rimuovere». Una coppia di Massa Carrara accenna alla sobrietà nella prossima celebrazione del loro matrimonio.«Il matrimonio è una bella festa – sottolinea Papa Francesco – il motivo più profondo di gioia è la presenza del Signore che si rivela». Alcuni si preoccupano del banchetto, dei fiori, delle foto. «Sono importanti per la festa, solo se indicano il vero motivo di gioia, la benedizione del Signore sull’amore ». Il valore aggiunto alla giornata è stata la partecipazione di una decina di coppie giovani della diocesi di Torino che stanno frequentando i percorsi prematrimoniali. Nei loro occhi brilla la luce di una data decisa: aprile, luglio, ottobre 2014.Nel fervore dei preparativi la giornata ha rappresentato un momento di forte condivisione spirituale. Gli occhi puntati per seguire le consuete peripezie di Francesco sulla papa mobile, il cuore traboccante di gioia. Senza disdegnare due passi sul ponte Milvio, guardando di sottecchi gli adolescenti che si incamminano sulla via dell’amore.
Valeria e Piergiacomo ODERDA (da La Voce del Popolo del 23 febbraio 2014)