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UNITA’ PASTORALE COLLEGNO 

Adorazione Eucaristica 

“Il Pane della Consolazione”

PARROCCHIA S. LORENZO M. 

Cel. “O Dio, che ci hai amati per primo

e ci hai donato il tuo Figlio,

perché riceviamo la vita per mezzo di lui,

fa’ che nel tuo Spirito impariamo ad amarci gli uni gli altri

come lui ci ha amati,

fino a dare la vita per i fratelli”. (Colletta) 

 

CANTO DI ESPOSIZIONE 

G. Lett.:         L’Eucarestia che contempliamo è il nostro cibo spirituale, fonte di pace e di serenità. A volte il lavoro, la famiglia, gli imprevisti, la stanchezza di tutti i giorni ci fanno abbassare lo sguardo e ci scoraggiano; ci sembra di essere disorientati, non percepiamo più la presenza di Gesù vicino a noi. Lui, invece, è sempre presente, ci ascolta e ci invita a nutrirci di Lui, Pane vivo, che cambia il sapore delle nostre giornate.

Guida: Gesù disse loro:” Venite a mangiare”. E nessuno dei discepoli osava domandargli: “Chi sei?”, poiché sapevano bene che era il Signore (Gv 21,12)

Lett.: Il Figlio di Dio, essendosi fatto carne, poteva diventare Pane, ed essere così nutrimento del suo popolo in cammino verso la terra promessa del Cielo. Abbiamo bisogno di questo Pane per affrontare le fatiche e le stanchezze del viaggio. (Benedetto XVI)

Lett.: Elia (…) si inoltrò nel deserto una giornata di cammino e andò a sedersi sotto un ginepro. Desideroso di morire, disse: «Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri». Si coricò e si addormentò sotto il ginepro. Allora, ecco un angelo lo toccò e gli disse: «Alzati e mangia!». Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre roventi e un orcio d'acqua. Mangiò e bevve, quindi tornò a coricarsi. Venne di nuovo l'angelo del Signore, lo toccò e gli disse: «Su mangia, perché è troppo lungo per te il cammino». Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l'Oreb. (1Re 19,4-8)

Lett.:   “L’Eucarestia è detta “cibo dei viatori”, perché, come la manna, nutre coloro che sono in cammino verso la Terra Promessa. A questo proposito, un simbolo molto bello dell’Eucarestia è quello della focaccia cotta su pietre roventi che al profeta Elia, stanco e sfinito, dà la forza di camminare per quaranta giorni e quaranta notti, fino alla vetta del monte Oreb. “Alzati e mangia! Mangia e cammina!”. Questo è un dato confermato dall’esperienza. Quante persone sono pronte a testimoniare che l’Eucarestia mattutina, o domenicale, è quello che dà loro la forza di iniziare un nuovo giorno, o una nuova settimana. Come una potente iniezione di coraggio.”     (R. Cantalamessa)

 

Canto al Vangelo  (Gv 14,23)

T. Alleluia, alleluia.
Cel. “Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore,

e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui”.
T.
Alleluia.

Dal Vangelo secondo Giovanni: (Gv 15, 9-17
)

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Parola del Signore.

Pausa di Silenzio

G. Le nostre comunità, le nostre assemblee devono essere aperte a tutti: i non cristiani, i poco convinti, gli indifferenti, chi è in situazione di ricerca... Da una parte, l'appartenenza visibile dei cristiani alla Chiesa mediante il battesimo, la loro esplicita professione di fede nel Signore Gesù che raggiunge il suo vertice nella celebrazione eucaristica, devono mostrare a tutti l'oggetto della loro ricerca e il termine della loro avventura spirituale. D'altra parte i credenti, gli «impegnati» debbono rinnovare continuamente la loro disponibilità a vincere la tentazione di non dialogare con chi è fuori dell'area cristiana, a ricordare che «chi teme Dio e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto». Chiunque incontra assemblee cristiane dovrebbe sentirsi accolto come in casa propria, in una famiglia a cui già virtualmente appartiene, fino a che giunga alla piena conoscenza del Dio di Gesù Cristo. Solo così acquisteranno concretezza e credibilità le invocazioni al Paraclito «perché diventiamo in Cristo un solo corpo e un solo spirito».

 

Pausa di Silenzio

 1L. "Vi ho detto queste cose perché la mia gioia si in voi e la vostra gioia sia piena".

 2L. Gesù vuole la gioia, la gioia vera, la gioia piena.

 1L. Il cristianesimo è la religione della gioia: la gioia di sentirsi amati e di poter amare. Forse molte volte ci lasciamo andare alla tristezza, alla pensosità, alla depressione spirituale.

 2L. Le difficoltà, i problemi, le nostre debolezze, le sofferenze, certi fatti che quasi ci stravolgono... tante cose ci buttano a terra.

 1L. Ma cosa si ottiene rimanendo nell'angoscia e nella tristezza? Il Signore trasforma "il mio lamento in danza", cioè trasforma e dà ali alla nostra debolezza.

 2L. Gesù ci invita alla lode, alla gratitudine, alla gioia per tutti i doni che Dio ci ha dato e ci dà; Gesù vuole darci la forza di trasformare anche le cose più dure, perché le offriamo, le santifichiamo.

 1L. "Nulla è impossibile a Dio". Questo dà pace del cuore, serenità e gioia vera per sé e per gli altri.

 2L. La nostra vita ha la gioia di Dio nel cuore? Le nostre messe, le nostre preghiere sono gioia e testimonianze di gioia?

 1L. Qual è il comandamento che Gesù ci dà, come "suo comandamento, come "comandamento nuovo"?

 2L. "Che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici".

 1L. Gesù ci ha amato così: ha dato la vita.

 2L. "Amatevi gli uni gli altri, come Io ho amato voi": non solo "ama il prossimo tuo come te stesso", ma ama le persone come le amo Io, dice Gesù.

 1L. Di fronte al comandamento dell'amore nuovo, a questa nostra vocazione all'amore verso tutti, sempre, in maniera incondizionata, sentiamo che dobbiamo essere molto umili e penitenti, per tutte le nostre debolezze, mancanze, tradimento dell'amore.

 2L. Non basta sapere o ripete a memoria le belle frasi del vangelo per sentirsi a posto, occorre camminare ogni momento, anche a piccoli passi, in questa via di amore vero, concreto, non solo con i nostri, ma con tutti, anche quando neanche ci pensiamo, quando è difficile.

 1L. Cristo Gesù ci ha scelti, ci ha fatti cristiani per questo: per portare frutto, frutto vero, frutto duraturo.

 2L. E' una grazia grande quella che ci ha dato: di sapere che il senso della vita è l'amore, che l'amore è tutto su questa terra, che l'amore è tutto per l'eternità, che non c'è nulla di più bello e gioioso nella nostra vita che il nostro amore, riflesso di quello di Dio.

Tutti

 Tu, o Signore,

vai a cercare gli amici fra i piccoli ed i poveri

per dare loro un alloggio nel tuo cuore.

L'amicizia per te

non è un pozzo per attingere qualcosa

ma un vuoto che tu vuoi riempire.

Ed è proprio perché hai un cuore fatto così

che posso starti vicino e sentirmi a mio agio.

Proprio perché mi sei amico

posso parlarti con sincerità,

posso sfogarmi senza annoiarti,

posso mettere a nudo i miei sentimenti

senza sentirmi violato,

posso gridare le mie passioni senza vergognarmi.

Quando sono imbronciato non te ne vai,

ma ti fermi con me e mi aiuti a sorridere di nuovo.

E’ allora che scopro la vita come una nuova aurora.

Nulla mi togli, ma tutto mi doni.

In te ritrovo la voglia di cantare l’amore

come è spontaneo fare

quando si è vicino ad amici veri,

come lo sei tu.

 

Canto:

Pausa di Silenzio

 

3L. Questo è il comandamento nuovo: l'amore. Mai parola rischia di essere più fraintesa.

4L. L'inflazione oggi non è solo della moneta, non esiste soltanto un'economia di mercato, la recessione si muove nelle lettere del verbo amare e provoca un cambiamento di senso e di direzione: non è più un movimento dal sé agli altri, ma è dettato dal che cosa ne può venire in cambio.

3L. Il significato del verbo spesso è impoverito dal calcolo, anche chi afferma di sapere che cosa sia l'amore fa confusione e il tradimento è alle porte in tempo di speculazioni.

4L. «Ti amo» è diventato un intercalare, non è più un giuramento di chi lotta con la vita per la felicità dell'altro.

3L.  Amare è diventato un prendere e l'amore non è più volontà di salvezza per la persona amata. Nessuno più sente che non può fare altro che amare.

4L. «Amatevi», questo è il comandamento di Gesù. Sembrerebbe scontato, ma forse è giusto il contrario.

3L.  «Amatevi», Gesù lo ripete più volte, perché l'amore è un sentimento complesso. È un'arte difficile, un campo da coltivare.

4L. Restare fedeli all'amore non è facile, è una parola che si pronuncia spesso, ma non sempre a proposito.

3L.  Anche chi crede nell'amore, spesso non è in gra­do di viverlo appieno. L'amore è vittoria sui propri limiti, luogo in cui Dio rivela se stesso.

4L. Oggi, invece, la smania del possesso sembra dire all'uomo che vale più la pena guardarsi le spalle dagli altri che dare la vita per qualcuno.

3L. Eppure l'amore diventa l'unica rivoluzione possibile per l'unità del genere umano, la strada per incontrare il volto dell'Altissimo:

4L. «Dio non fa preferenze di persone».

3L. Il Vangelo è innanzitutto annuncio di carità, per questo non posso parlare di Dio a chi ignoro come uomo, a chi è offeso nella sua dignità.

4L. Annunciare Cristo è annunciare un uomo redento non solo nel suo futuro ma nel suo presente, è amarlo ora perché chi dice di amare Dio che non vede e non ama il fratello che gli sta accanto è bugiardo.

3L. L'annuncio della fede senza l'annuncio della carità è falso.

4L. Una carità che salva, che soccorre, che realizza ponti di giustizia viene prima della verità proclamata.

3L. Oggi, invece, c'è più voglia di puntualizzare, di stabilire differenze e distanze, più voglia di separazione all'interno delle stesse città e delle stesse famiglie, piuttosto che desiderio di lottare per la vicinanza.

4L. Non ci accorgiamo che più si divide, distinguendo e contrapponendo, e più vince la solitudine.

3L. C'è anche una solitudine del presunto credente, di chi pensa di potersi salvare solo perché crede in Dio senza lasciarsi provocare dalla vicinanza degli uomini, senza combattere per sentirli fratelli: eppure da soli non c'è salvezza.

4L. È l'amore che salva, e l'amore si costruisce con fatica, dando la vita, incominciando dal capire che all’'interno della nostra storia, nella nostra vicenda personale, noi siamo quello che altri ci hanno consegnato.

3L. Dobbiamo ricominciare dal ringraziare per la nostra esistenza coloro che hanno permesso alla nostra vita di essere, di crescere, di apprendere, di maturare.

4L. In un tempo lacerato da egoismi, da odi, da rancori, da particolarismi, da contrapposizioni, dolcissimo resta il richiamo di Gesù:

Cel. «Rimanete nel mio amore».

3L. Chi ama può rischiare di non essere capito, di essere abbandonato, di essere tradito, ma comunque vince perché l'amore rende felice di per sé, nella sua essenza, nel suo porsi è già felicità conclamata.

4L. L'amore non toglie ma da, l'amore resta, resta comunque. Vale la pena rischiare d'amare perché chi ama è vivo, chi non ama è già morto.

 

Tutti

 

Lo sai bene, Signore: che mi piaci molto di più

quando t'infervori a parlare di amore,

di benevolenza e di tolleranza,

di perdono e di misericordia...

Eppure le tue parole di oggi

sono troppo chiare per essere

interpretate a modo mio.

Tu mi domandi di mostrare fino a che punto ti amo,

mettendo in pratica i tuoi insegnamenti.

Tu non ti accontenti di un affetto spontaneo,

della simpatia che provo per te e le tue idee.

Non cerchi ammiratori disposti a spellarsi le mani,

ma bene attenti a rimanere seduti in platea.

Tu richiedi dei 'discepoli':

discepoli fedeli nel seguire la tua strada,

discepoli coraggiosi nell'affrontare la croce,

discepoli che amano con i fatti te e i loro fratelli.

 

Pausa di Silenzio

Canto:

Meditazione del Sacerdote

Preghiere spontanee

Padre Nostro

G. L’amore che ci lega a te, Gesù, non si costruisce sulle belle parole, sulle dichiarazioni di fede, sull’onda dei sentimenti. È con i fatti che siamo chiamati a mostrare quanto ci sta a cuore la relazione del tutto unica che vogliamo vivere con te. Così non ci scoraggiamo se vi sono momenti in cui ci sembra che tu sia assente, giorni nei quali non avvertiamo la consolazione di sentirti vicino. Fare la tua volontà, osservare i tuoi comandamenti, anche quando si tratta di avanzare come in zone desertiche ed aride: ecco quello che è determinante. L’amore che ci lega a te, Gesù, è solo la risposta ad un amore del tutto smisurato: tu hai donato la tua vita per noi. Come potremo mai ricambiarti? Come potremo illuderci di aver colmato la distanza che ci separa da una misura così alta? Ma tu non vuoi affatto umiliarci, tu guardi al nostro cuore e ci chiedi di allargare agli altri la nostra attenzione, la nostra solidarietà, per vivere in modo autentico da fratelli, perché figli dello stesso Padre, perché tutti redenti dal tuo sangue. 

 

Canto: Tantum Ergo

 

Tantum ergo Sacramentum

Veneremur cernui

Et antiquum documentum

Novo cedat ritui

Praestet fides supplementum

Sensuum defectui.

Genitori Genitoque

Laus et jubilatio

Salus, honor, virtus quoque

Sit et benedictio.

Procedenti ab utroque

Compar sit laudatio. 

 

V Hai dato loro il pane disceso dal cielo.

R Che porta con sé ogni dolcezza.

Signore Gesù Cristo, che nel mirabile sacramento dell'Eucaristia ci hai lasciato il memoriale della tua Pasqua, fa' che adoriamo con viva fede il santo mistero del tuo corpo e del tuo sangue, per sentire sempre in noi i benefici della redenzione.

Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.

Amen

Elevazione del Santissimo Sacramento e Benedizione Eucaristica.  Al termine: Acclamazioni:

Dio sia benedetto.

Benedetto il Suo Santo Nome.

Benedetto Gesù Cristo vero Dio e vero Uomo.

Benedetto il Nome di Gesù

Benedetto il suo Sacratissimo Cuore.

Benedetto il suo Preziosissimo Sangue.

Benedetto Gesù nel santissimo sacramento dell’altare.

Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.

Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima.

Benedetta la sua Santa ed Immacolata Concezione

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.

Benedetto San Giuseppe suo castissimo sposo.

Benedetto Dio nei suoi angeli e nei suoi santi.