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Mentre si attendono le ricadute di Fiat nel Torinese, tante aziende continuano a soffrire come attestano i dati Istat usciti in questi giorni che danno la disoccupazione in Italia al 13%, un dato che non si registrava dal 1977. A Collegno, gli 82 dipendenti dell’ex Fivit Colombotto, lo stabilimento del gruppo Agrati che nonostante i bilanci sani ha deciso di trasferire la produzione, attendono la convocazione del tavolo di concertazione al ministero del Lavoro. Dopo l’intervento ell’Arcivescovo che ha sollecitato i vertici aziendali a trovare soluzioni alternative ai licenziamenti, degli amministratori locali e dei sindacati, i lavoratori proseguono le iniziative di sensibilizzazione della popolazione affinchè l’ex Fivit Colombotto non chiuda. “ Sabato 5 aprile con le nostre famiglie- spiega  Claudio Siviero- rsu Fiom- invitiamo tutti davanti ai cancelli della nostra fabbrica in Via De Amicis 144 a Collegno. Dalle 15 in semplicità offriamo una bibita e una fetta di torta per parlare della nostra situazione. L’unica cosa che chiediamo e di continuare a lavorare in una azienda che ha i bilanci a posto e non un’ora di cassintegrazione. L’Arcivescovo e gli amministratori che ringraziamo hanno fatto la loro parte: adesso tocca alla politica: ora chiediamo al Governo di fare la sua parte”.

Marina Lomunno, Michelangelo Toma (da La Voce del Popolo del 6 aprile 2014)