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LE NOSTRE PARROCCHIE

Beata Vergine Consolata

Beata Vergine Consolata

Madonna dei Poveri

Madonna dei Poveri

Santa Chiara

Santa Chiara

San Giuseppe

San Giuseppe

San Lorenzo San Lorenzo Gesù Maestro

San Lorenzo e Gesù Maestro

San Massimo Vescovo

San Massimo Vescovo

Tocca a voi, ragazzi

 

 

 

 

… portare Cristo nel mondo della scuola e la vostra testimonianza anche attraverso la scelta dell’insegnamento della religione; nel quartiere o paese dove abitate, in mezzo ai vostri coetanei, con semplicità ma anche con il coraggio delle proprie idee e convinzioni.

 

 

 

 

 

 

I. Una Chiesa in uscita

Papa Francesco, raccogliendo i contributi dei Vescovi e esperti radunati in Sinodo dal 7 al 28 ottobre 2012 sul tema La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana ci sprona a una nuova azione missionaria corale.

Siamo ben consci ormai che le nostre comunità siano luoghi di Missione. Per dare più profondità alla fede di coloro che sono operativi nelle nostre comunità, per incontrare e camminare con quelli che pur avendo ricevuto i sacramenti non vivono la vita cristiana e infine, per l’annuncio del Vangelo a coloro che ancora non hanno conosciuto e fatto esperienza della persona di Gesù.

In seguito alcune espressioni del Papa per la nostra riflessione.

 

20. Nella Parola di Dio appare costantemente questo dinamismo di “uscita” che Dio vuole provocare nei credenti…   Ogni cristiano e ogni comunità discernerà quale sia il cammino che il Signore chiede, però tutti siamo invitati ad accettare questa chiamata: uscire dalla propria comodità e avere il coraggio di raggiungere tutte le periferie che hanno bisogno della luce del Vangelo.

 

21. La gioia del Vangelo che riempie la vita della comunità dei discepoli è una gioia missionaria… Ma ha sempre la dinamica dell’esodo e del dono, dell’uscire da sé, del camminare e del seminare sempre di nuovo, sempre oltre.

 

22. La Parola ha in sé una potenzialità che non possiamo prevedere… La Chiesa deve accettare questa libertà inafferrabile della Parola, che è efficace a suo modo, e in forme molto diverse, tali da sfuggire spesso le nostre previsioni e rompere i nostri schemi.

 

24. La Chiesa “in uscita” è la comunità di discepoli missionari che:

- Sa prendere l’iniziativa”… essa sa fare il primo passo, sa prendere l’iniziativa senza paura, andare incontro, cercare i lontani e arrivare agli incroci delle strade per invitare gli esclusi.

- Come conseguenza, la Chiesa sa “coinvolgersi”. Gesù ha lavato i piedi ai suoi discepoli. Il Signore si coinvolge e coinvolge i suoi, mettendosi in ginocchio davanti agli altri per lavarli…

- Quindi, si dispone ad “accompagnare”. Accompagna l’umanità in tutti i suoi processi, per quanto duri e prolungati possano essere.

- Fedele al dono del Signore, sa anche “fruttificare”. Il Signore la vuole feconda. Si prende cura del grano e non perde la pace a causa della zizzania… Trova il modo per far sì che la Parola si incarni in una situazione concreta e dia frutti di vita nuova, benché apparentemente siano imperfetti o incompiuti.

- Infine, la comunità evangelizzatrice gioiosa sa sempre “festeggiare”. La Chiesa evangelizza e si evangelizza con la bellezza della Liturgia, la quale è anche celebrazione dell’attività evangelizzatrice e fonte di un rinnovato impulso a donarsi.

II. Pastorale in conversione

Collegno, chiesa di Gesù maestro, domenica 09/03/2014

“La gioia del vangelo”

Ritiro spirituale di Inizio Quaresima

Intervento n° 2 su “pastorale in conversione”, nn. 25-33.

Il papa esordisce auspicando che questo testo non può/non deve lasciare le cose come stanno ora: non serve più una semplice amministrazione ma uno stato di permanente missione.

Ecclesia sempre reformanda  è un motto nato dall’esigenza di restare sempre fedeli a cristo e al vangelo nei vari e mutevoli contesti storici re culturali. La riforma deve riguardare lo spirito con ci si compie la missione e non solo le strutture, poiché senza autentico spirito evangelico ogni struttura si corrompe in fretta.

Il papa sogna una chiesa in cui consuetudini, stili, linguaggi etc… siano un canale sempre migliore per trasmetter il vangelo, la riforma delle strutture è solo in senso missionario. La parrocchia ad es. non è struttura caduca, è realmente chiesa tra le case, ma deve formare i suoi membri per l’evangelizzazione.  L’appello al rinnovamento delle parrocchie non ha ancora dato sufficienti frutti perché questa sia ancora più vicina alla gente e orientata completamente alla missione.

Pongo dunque qui la prima questione: è vero che Gesù manda i suoi come agnelli tra i lupi, sappiamo le difficoltà ad uscire ed annunciare, perciò proviamo a capire quali sono gli effettivi ostacoli alla missione: cosa ci rende difficile l’annuncio? Cosa ci frena o ci fa paura?

Quanto alle altre strutture (comunità, movimenti, associazioni, gruppi…) hanno spesso molto fervore evangelizzatore ed è bene che siano integrati nella realtà parrocchiale, e della diocesi. Occorre annunciare Gesù ai più bisognosi e anche alle periferie sociali e territoriali, ma occorre anche una purificazione interna. Il vescovo deve favorire la “comunione missionaria” a volte prendendo le iniziative, a volte standoci in mezzo, altre stando dietro (ossia seguendo ciò che ha avuto avvio dal basso, dal popolo di Dio). Gli organi di partecipazione ecclesiale (ad es. il CPP) non hanno il compito di organizzare ma piuttosto la preoccupazione di arrivare a tutti.

Un ostacolo sempre possibile è la consuetudine: la riforma risulta difficile se il criterio pastorale è che “si è fatto sempre così”, si dice giustamente che l’abitudine ammazza tutto ma soprattutto non è amore. Occorre non solo individuare i fini ma anche far eun discernimento comunitario dei mezzi più idonei, in base al criterio della carità missionaria.

Le domande su cui riflettere pertanto possono essere due, in sede di ritiro spirituale:

  1. Cosa ci rende difficile l’annuncio? Cosa ci frena o ci fa paura?
  2. Cosa ci spinge o ci attira a farlo? Con che motivazioni partiamo?

IV. La missione che si incarna nei limiti umani

IV. La missione che si incarna nei limiti umani

n. 41: molteplicità delle formulazioni -> limiti del linguaggio e delle circostanze nel deposito della dottrina cristiana «una cosa è la sostanza […] e un’altra la maniera di formulare la sua espressione; l’espressione della verità può essere multiforme, e il rinnovamento delle forme di espressione si rende necessario per trasmettere all'uomo di oggi il messaggio evangelico nel suo immutabile significato.

n. 42: irriducibilità del Vangelo -> non potremo mai rendere gli insegnamenti della Chiesa qualcosa di facilmente comprensibile e felicemente apprezzato da tutti. La fede conserva sempre un aspetto di croce,

una sintesi contro l’ansia da prestazione: Se si usa il vocabolario e il fraseggio delle persone normali e dei comuni credenti, si può stare sicuri che le effettive incomprensioni sono rare: gli ascoltatori che rifiutano l’annuncio evangelico, di solito non è perché non lo capiscono; è perché non gli piace. Card. Giacomo BIFFI, in Avvenire 21.11.08, estratto da Pecore e pastori. Riflessioni sul gregge di Cristo, Cantagalli, 2008 legge della gradualità (GP2) passo possibile (d. Campa) -> Un piccolo passo, in mezzo a grandi limiti umani, può essere più gradito a Dio della vita esteriormente corretta di chi trascorre i suoi giorni senza fronteggiare importanti difficoltà;  non rinuncia al bene possibile.

Domanda: quali sono le pagine più “dure” del Vangelo?