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Le risposte alle domande rivolte dall'Unità Pastorale 45 al candidato Sindaco.

1. Sulla GIUSTIZIA SOCIALE e il WELFARE. Cosa pensa potrà fare per aiutare ad uscire dalle situazioni di evidente povertà che colpiscono quote significative della popolazione? In particolare come intende affrontare il problema della casa? Si può pensare di creare un “tavolo delle povertà”, o comunque un organo permanente di coordinamento, progettazione e verifica degli interventi a sostegno delle situazioni di povertà, che dia un maggior ruolo di protagonismo al privato sociale? In particolare come intende relazionarsi con le Caritas Parrocchiali e il Centro d’Ascolto Frassati?

Risposta: Il Comune deve farsi carico delle situazioni di disagio, e fungere da “ammortizzatore sociale” per consentire alla persone che vivono in condizioni di povertà, di poter condurre una vita quantomeno dignitosa. Interessante l’idea di un “tavolo delle povertà” in cui riunire con il Comune le associazioni che sul territorio si adoperano per assistere le situazioni di disagio, e tra queste sicuramente un ruolo fondamentale debbono e possono avere le realtà cattoliche che da sempre hanno una esperienza viva e sul campo dei problemi.

Collegno, tolto Villaggio Leumann, che in parte ha perso le caratteristiche di edilizia popolare, non dispone di proprietà che possano essere utilizzate come “case popolari”. Occorre un piano per la realizzazione di nuova edilizia popolare, che consenta di affrontare e risolvere il problema casa, individuando soluzioni anche “creative” per consentire anche l’accesso alla proprietà: penso ad esempio ai contratti “rent to buy” che consentono in pochi anni, con canoni abbordabili, di costituire un “tesoretto” che possa essere l’acconto per l’acquisto dell’abitazione, che poterebbe essere poi concluso con un mutuo a tassi agevolati garantito dal Comune.

2. Sui “SOLDI DEI CITTADINI”. Su scala nazionale si fa un gran parlare di lotta all’evasione fiscale, di episodi di corruzione, di tagli più o meno lineari. A Collegno si è fatto un gran parlare dell’aumento di impianti autovelox, ma anche della non ancora del tutto chiarita vicenda della TOP. Con quali criteri intenderà agire su questi temi? Cosa farà per evitare sprechi dei soldi dei contribuenti, situazioni di incompatibilità degli amministratori, occasioni di privilegio o al contrario di penalizzazione ingiustificate?

Risposta: il Comune come entità più vicina al territorio deve essere in prima linea nella lotta all'evasione fiscale: gli uffici debbono operare professionalmente incrociando le banche dati e segnalando alle autorità competenti le situazioni di illegalità fiscale e tributaria; il primo e basilare controllo deve essere fatto sulle dichiarazioni I.S.E.E. che i cittadini rilascino per accedere ai servizi comunali. Gli Autovelox non devono servire a “fare cassa”, ma a regolare il traffico per renderne più sicure le condizioni. La vicenda Top è emblematica di un modo di gestire il sottogoverno che non condivido: il Comune deve fare l’ente pubblico, non l’imprenditore, specie se, come la Top dimostra, non ne è capace. Se soldi debbono essere spesi lo si faccia con procedure chiare e trasparenti che, magari, facciano guadagnare realtà imprenditoriali del territorio, non con “opache” operazioni di sottogoverno che servono solo a ricavare un ruolo a qualche politicuccio senza poltrona. Io sono un professionista, e dovendo mandare avanti uno studio legale che gestisce anche denaro dei clienti, ho un “sacro” rispetto dei soldi, miei ed altrui: se dovessi amministrare le casse comunali, state tranquilli che metterei in essere tutti gli accorgimenti necessari per razionalizzare le procedure ed evitare gli sprechi.

3. Sul CONTROLLO DEL TERRITORIO. Ogni cittadino che sia vittima di scippi, furti in appartamento, danneggiamento di auto per le strade reclama un maggior controllo del territorio. Come pensa di far intervenire l’Amministrazione Comunale su questo aspetto?

Risposta: la sicurezza è il prerequisito fondamentale di ogni convivenza civile; a monte occorre rafforzare la cultura della legalità e l’educazione civica perché il primo presidio della legalità e della sicurezza sono i cittadini stessi; a valle occorre prevenzione (presenza costante dell’autorità nelle vie cittadine, telecamere sugli uffici pubblici nei luoghi provati “sensibili”, collegate con una centrale operativa in modo da consentire prontezza di intervento; a valle occorre reprimere decisamente ogni  situazione di illegalità. Occorre potenziare i Vigili di quartiere per assicurare una presenza sul territorio, e ragionare con la questura e la prefettura per ottenere maggiore presenza di forze dell’ordine in Città; in prospettiva della Città matropolitana potrebbe essere interessante anche creare sinergie con i Comuni limitrofi per “mettere in comune” le risorse legate alla sicurezza.

4. Sulla DIMENSIONE SOCIALE DEL COMMERCIO. Il commercio di vicinato è espressione importante di luoghi dove si creano relazioni e rapporti tra le persone. Come intende procedere per sostenerlo? Il proliferare dei grandi centri commerciali aperti “tutti i giorni” ha, tra l’altro, indebolito il valore della domenica come giorno di riposo collettivamente riconosciuto. Per quanto di pertinenza dell’Amministrazione Comunale, cosa intende fare in proposito?

Risposta: Basta Centri Commerciali sul territorio! Hanno già massacrato il commercio di prossimità cittadino, senza peraltro creare nella misura sperata nuove occasioni di lavoro. Occorre favorire commercio ed artigianato di prossimità per rivitalizzare le aree degradate della Città; penso al Centro Storico che è ormai desertificato; penso di utilizzare la “leva fiscale” sulle imposte comunali, per favorire chi apre nuovi esercizi nelle aree sprovviste, fornendo nuovi servizi e assumendo personale.

5. Sul GIOCO D’AZZARDO. Qualcuno l’ha definita una “tassa occulta”, che per di più è collegata a preoccupanti elementi di  degrado sociale. La Città è piena di locali che promuovono forme varie di gioco d’azzardo. Come pensa di agire per arginare il fenomeno?

Risposta: il gioco d’azzardo non è solo una tassa occulta; è una piaga sociale che va contrastata con tutti i mezzi a disposizione.

6. Su AMBIENTE e SOBRIETA’. La salvaguardia dell’ambiente, che i credenti chiamano non a caso “Creato”, passa anche attraverso la promozione di stili di vita sobri. Come intenderà muoversi su questo ambito?

Risposta: l’Ambiente è innanzitutto “qualità della vita” non solo per gli aspetti legati all'ecologia; va salvaguardato strenuamente intervenendo in tutto quelle situazioni che ne pongono a rischio l’equilibrio. Tante sono le iniziative che si possono mettere in campo: ad esempio occorre potenziare ulteriormente la raccolta differenziata; ragionare su un’edilizia autosufficiente dal punto di vista energetico; sull'impatto dei trasporti pubblici; ed occorre tutelare rigorosamente le aree verdi della Città in modo da renderle meglio fruibili dai cittadini in un’ottica responsabile e rispettosa della natura.

7. Sui DISABILI. Quali spazi avranno i disabili per un inserimento effettivo nella società collegnese?

Risposta: vale quanto detto per il discorso sulle “povertà”. La disabilità è fonte di disagio ed occorre che una Amministrazione responsabile si attivi per eliminare le situazioni di disagio aiutando concretamente, in proprio, o comunque attraverso le associazioni a questo vocate, i problemi che impediscono alle persone di vivere una vita “alla pari” con quelle più fortunate.

8. Sulla FAMIGLIA. L’ultima trovata è sostituire alla dicitura “padre - madre”, quella di “genitore 1 – genitore 2”. Ma non c’è limite al peggio. Come intende valorizzare la famiglia, che secondo l’art.29 della Costituzione è “società naturale fondata sul matrimonio”?

Risposta: sono sposato da 20 anni ed ho tre figli; certe estemporaneità del “politicamente corretto” che, permettetemelo, a volte mi piace definire “la bomba atomica dei cretini”, mi indignano. Considero la “famiglia naturale”, quella composta da un uomo e da una donna, il nucleo fondante della nostra società, il primo welfare di base, la prima cellula di solidarietà e di ascolto, e farò di tutto per difenderla e salvaguardarla.

9. Sul rapporto con le PARROCCHIE. L’ultimo bilancio approvato assegna 124.000 euro al Canile Municipale e 50.000 euro alle Parrocchie. Intende continuare così? Più in generale, come intende valorizzare, concretamente, il ruolo delle Parrocchie nella vita della Città?

Risposta: mi pare fuorviante il parallelo tra il canile e le parrocchie: non tocca a me ricordarvi San Francesco o San Rocco ed il loro rapporto con gli animali e non solo con quelli di affezione. Certo è che il Comune non può e non deve sottovalutare l’enorme lavoro “sociale” svolto dalle parrochie e dai Parroci, e deve adeguatamente sostenerlo. E’ evidente che il Comune deve impegnarsi di più per dare alle Parrocchie gli strumenti per svolgere le proprie attività sociali.