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Caro don Claudio e cari fedeli della parrocchia di S. Massimo,

mi unisco alla vostra preghiera in suffragio delle quattro vittime della gravissima tragedia che ha colpito la famiglia Garattini e la vostra comunità. Di fronte a questi fatti si rimane senza parole e solo la preghiera dà forza e coraggio nell’affrontare uniti queste terribili situazioni di vita e infonde speranza nel Signore morto e risorto che sostiene e illumina il grande buio che portiamo nel cuore.

Ripetiamo con il Salmo della Scrittura: “Se anche andassi in una valle oscura non temerei alcun male perché Tu sei con me e il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza” (Sal 22). Solo il Signore conosce l’animo di ogni uomo e può giudicare i suoi gesti e le sue scelte con giustizia e misericordia. Chi crede in Cristo sa che il male, per quanto terribile sia non ha mai l’ultima parola e può essere vinto con il bene anche quando tutto sembra oscuro e inspiegabile.

L’invito è dunque la preghiera, ma anche forte appello a trovare via di maggiore prossimità e solidarietà sul piano morale e psicologico, oltre che materiale e sociale, verso persone in grave difficoltà a causa del lavoro o di altre situazioni di disagio sul piano personale e famigliare. Le responsabilità personali restano tutte, ma si leva da queste tragedie un grido di allarme ed insieme di aiuto, che non deve restare inevaso e lasciarci indifferenti.

Ogni vita che si spegne portando con sé, addirittura i propri cari, lacera anche il tessuto sociale di cui facciamo parte ed esige pertanto un supplemento di quella fraternità a cui ci richiama nel suo messaggio per la Giornata della Pace di Papa Francesco. Fraternità che si realizza a partire da quel senso morale che alberga in ogni coscienza e che va esercitato con fatica ed impegno a cominciare dalla propria casa, nel vicinato ed in ogni occasione in cui le relazioni con le persone rappresentano un dono ed insieme un compito, da assumere tutti con responsabilità gli uni verso gli altri. Mentre eleviamo la nostra supplica al Signore in suffragio di questa famiglia gli chiediamo di renderci meno estranei e assenti alla vita del nostro prossimo e più ricchi di umanità e vicinanza solidale e fraterna.

Maria Consolata, Madre di Misericordia, vada incontro a questi nostri fratelli e sorelle e li accompagni dal suo Figlio Gesù, per ottenere con la Sua intercessione il perdono e la pace per sempre.

 

Cesare Nosiglia

  Vescovo, padre e amico